cannabis fa male

Perché c’è bisogno di smontare le bufale sulla Marijuana

“La Marijuana è una droga, fa male”. Oppure: “La cannabis brucia il cervello”. E ancora: “La Marijuana porta ad assumere droghe pesanti”. Quante volte hai sentito, o peggio letto su blog e giornali, affermazioni di questo tipo?

cannabis fa bene

Le fake news sulla cannabis sono più vecchie di quanto si pensi. Risalgono all’invenzione della manipolazione stessa del giornalismo a fini sociali o politici. All’inizio del secolo scorso, momento in cui è stata avviata una dura campagna di criminalizzazione contro questa pianta. Una campagna sfociata nel Marihuana Tax Act del 1937, che segna l’inizio del proibizionismo.

All’epoca però non c’erano tutte le fonti e i canali d’informazione di oggi, quindi era più difficile smentire una credenza o smontare una bufala. Oggi l’informazione è libera e accessibile a tutti. Da una parte è cresciuta la consapevolezza sugli usi e le proprietà di questa pianta nelle giovani generazioni. Dall’altra, sul web si sono moltiplicate fandonie e leggende metropolitane sulla cannabis, i suoi utilizzi, i suoi effetti.

Per questo motivo anche noi di Mystical abbiamo deciso di contribuire a raccontare la verità su questa pianta, smontando le cinque più assurde e insensate bufale che girano sulla cannabis. Non solo: vi riportiamo anche cinque notizie vere sulla cannabis che faranno ulteriormente riflettere i suoi detrattori.

5 Cinque falsi miti sulla Cannabis

semi cannabis

Semi edibili di Cannabis: contengono Omega-3 e -6

La Marijuana porta all’utilizzo di droghe pesanti

Uno dei grandi cavalli di battaglia dei proibizionisti: la marijuana induce all’utilizzo di droghe più pesanti. In realtà si potrebbe affermare l’esatto contrario. Negli Stati Uniti d’America, dove già dieci Stati l’hanno legalizzata, la cannabis viene utilizzata come sostanza coadiuvante per l’uscita dalla dipendenza di alcol e oppiacei. Insomma, l’opposto di quello che i proibizionisti ci hanno spesso voluto far credere.

La Cannabis è solo una droga

La cannabis, oltre a essere una sostanza psicoattiva, è anche medicina, è bioedilizia, è cosmetica, è cibo, è bioplastica, è energia pulita, è carta. Si calcola che oggi ci siano almeno diecimila utilizzi diversi di questa pianta.

La Cannabis brucia il cervello

Per decenni ci hanno ripetuto che la cannabis provochi danni irreparabili al nostro cervello. Ad oggi, studi scientifici moderni e attendibili ci dicono che non è mai stato riscontrato un danno fisico su un soggetto umano, adulto, che fa uso di cannabis. Ovviamente, questa affermazione deve essere contingentata. I danni provocati dalla combustione e dal mix con altre sostanze, come ad esempio il tabacco, ci sono. È però possibile fare a meno di questi elementi attraverso il vaporizzatore, uno strumento che si utilizza soprattutto per trattamenti terapeutici, e che permette di assumere la cannabis senza combustione e senza mix con altre sostanze. Oppure utilizzando i derivati della cannabis (olio, semi, cime fiorite di cannabis light) per somministrazione orale.

Dove la cannabis è legalizzata i consumi sono superiori

A sfatare questo mito ci pensano i numeri. Come quelli che arrivano dal Colorado, stato americano che ha legalizzato il consumo di Cannabis già nel 2012. Qui, grazie a campagne di sensibilizzazione ad hoc, il consumo tra gli adolescenti è calato del 10%. La stessa cosa si registra da anni anche in Olanda, dove il consumo tra i giovani è nettamente inferiore a paesi come l’Italia, in cui ancora si cerca di trovare una norma che non ammetta interpretazioni.

La Cannabis è proibita perché fa male

Nulla di più falso. La cannabis fu proibita negli Stati Uniti d’America nel 1937, perché tre grandi colossi industriali la individuarono come nemico nei confronti dei loro progetti espansionistici. Queste aziende operavano nei settori di carta, petrolio e industria farmaceutica.

5 cose che non sapevi sulla Cannabis

corde canapa cannabis

Le Corde delle bitte delle barche sono fatte in canapa

Il primo libro stampato in Europa era in canapa

Il primo libro stampato in Europa fu la Bibbia di Gutenberg, a metà del 1400. Fu stampato su carta di canapa, perché era una carta particolarmente resistente e al contempo comoda da utilizzare.

Nel latte materno ci sono cannabinoidi

Nel latte materno sono presenti alcuni cannabinoidi e questo è uno dei motivi per i quali il neonato, bevendo il latte dal seno della madre, si rilassa fino ad addormentarsi. Madre Natura, molto più saggia di noi, ha messo una quantità di cannabinoidi all’interno del latte materno quasi irrisoria, ma sufficiente appunto per rilassare il neonato.

Una volta coltivare la Cannabis era obbligatorio

Oggi chi coltiva cannabis rischia di andare in prigione. C’è stato un tempo invece in cui a finire in prigione era chi non la coltivava. Nel 1763 in Virginia, Stati Uniti, fu approvata una legge che obbligava i contadini a coltivare la canapa. Questo perché era una materia prima naturale talmente preziosa per il governo, che tutti i contadini dovevano contribuire alla sua produzione.

La canapa potrebbe sostituire la plastica

Tutto quello che noi oggi facciamo con la plastica, si potrebbe fare (e già si faceva) con la canapa. A partire dalle reti da pesca, oggi prodotte in nylon, un derivato del petrolio che inquina i nostri mari. Fino alla fine dell’800 le reti da pesca venivano fatte in canapa e quando erano logore e non più utilizzabili, venivano lasciate sul fondo degli oceani. Nel giro di qualche mese diventavano cibo per i pesci.

La parola anestesia in cinese si traduce con “intossicazione da canapa”.

Ancora oggi il termine anestesia, una parola scientifica che ha a che fare con la medicina, in Cina viene tradotto con 2 ideogrammi, che significano “intossicazione” e “canapa”. Questo perché fin dal 2700 avanti Cristo, in Cina la canapa veniva utilizzata soprattutto come anestetico. I pazienti che necessitavano di questo trattamento, venivano letteralmente intossicati di cannabis (oggi vengono intossicati di un derivato dell’oppio). Era il metodo più indolore e con meno controindicazioni, che la medicina tradizionale cinese aveva a disposizione.