fioritura cannabis light Firenze

Differenze tra coltivazione indoor e outdoor

Esistono varietà di cannabis selezionate per avere migliori risultati nella crescita all’interno (indoor), così come varietà che danno il massimo quando vengono coltivate all’aria aperta (outdoor), in vaso o in campo aperto.

Qual è il miglior metodo di coltivazione della cannabis?

Per molti non esiste una risposta univoca a questa domanda. Per quanto si tratti di una discussione che probabilmente non avrà mai fine, in questo articolo vogliamo rivolgerci ai principianti, in modo da fornire preziosi consigli sulla coltivazione di questa pianta. Quando infatti andiamo a parlare di stili e tecniche di coltivazione, in ballo ci sono approcci e filosofie di pensiero diverse, quasi opposte.

Invece di limitarci a stabilire quale delle due tipologie sia la migliore, in questo articolo vogliamo evidenziare le differenze e confrontare vantaggi e svantaggi di coltivare cannabis outdoor o indoor.

Coltivare Cannabis Outdoor

 Coltivare Cannabis Outdoor

Coltivare all’aria aperta è senza dubbio il modo più naturale per produrre marijuana. Il sole è la fonte luminosa più potente e un terreno ben preparato riesce a fornire alle piante quei nutrienti organici di cui hanno bisogno, senza eccedere nell’apporto di concimi e fertilizzanti. La Cannabis d’altronde è una coltura antica, da sempre portata avanti dall’uomo nel metodo più semplice.

Se si opta una coltivazione outdoor, è indispensabile scegliere una location appropriata dove coltivare. A seconda del clima, le piante richiedono poche attenzioni. Sarà la natura ad occuparsi della loro crescita. Nel bene e nel male.

Coltivare all’aperto infatti significa avere a che fare con il susseguirsi delle stagione, con i cambiamenti climatici e con tutti gli imprevisti delle coltivazioni classiche. Tra la primavera e l’estate ad esempio le piante possono andare incontro ad attacchi esterni: funghi, ruggini e malattie stagionali come la peronospora possono rallentare o addirittura interrompere la crescita delle nostre piantine. L’essenziale per i principianti della coltivazione di cannabis all’aperto è affidarsi ai consigli dei più esperti. Sia che si scelga il metodo di coltivazione biologica che il metodo tradizionale, dovremo applicare tutti i trattamenti preventivi necessari, per evitare spiacevoli sorprese.

Coltivare cannabis outdoor: quali sono i vantaggi

Il vantaggio della coltivazione naturale e la scelta del seme

La coltivazione in pieno campo rappresenta il metodo più semplice ed economico. La natura ci offre tutto ciò che serve: terra, aria, acqua, micro e macro elementi nutritivi. Se le condizioni ambientali sono buone, le piante richiedono poche attenzioni e le spese restano contenute. La cosa importante da sapere però riguarda l’approvvigionamento del seme: scegliere sempre semi certificati e di buona qualità vi darà maggiori garanzie circa la germinazione e il sesso della pianta, evitando maschi ed ermafroditi.

Cannabis Light Firenze Germinazione

Mystical – Il seme di Cannabis Light viene messo a dimora per la germinazione

Coltivare cannabis outdoor: maggiore qualità e resa

All’aperto le cose cambiano rispetto all’indoor, alla coltura protetta. La germinazione della cannabis outdoor è ad esempio un processo delicato: quando non si può tenere sotto controllo la temperatura e il livello d’umidità si possono solo seguire le stagioni. Ma all’aperto si possono ottenere anche enormi rese produttive. Le piante sono libere di crescere e di ricevere tutto ciò di cui hanno bisogno. Alcune possono raggiungere anche le dimensioni di un piccolo albero, condizione possibile soltanto grazie alla profondità e alla permeabilità del terreno, nonché alla potenza della luce solare.

Cannabinoidi e terpeni naturali con un passo in più

I coltivatori che sostengono l’outdoor sono convinti che il profilo dei cannabinoidi e dei terpeni raggiunto dalle proprie piante sia superiore. Dal punto di vista dei sapori e degli odori delle cime fiorite, la differenza c’è. Rispetto alle coltivazioni indoor i sapori sono più autentici e naturali.

Coltivare cannabis outdoor: alcuni svantaggi

Come detto, è indispensabile trovare una location appropriata, anche dal punto di vista climatico. Se non si coltiva in una zona climatica tropicale, si può raccogliere una sola volta l’anno. Inoltre è necessario essere provvisti di un pozzo, laddove durante la stagione estiva le amministrazioni comunali vietino l’utilizzo dell’acqua potabile ai fini irrigui.

La coltivazione outdoor è più naturale, ma la natura è imprevedibile. Veder svanire un intero raccolto a causa di siccità, piogge, gelate, insetti e altri animali è più facile di quanto si pensi. Un esempio? Le resine non sono idrosolubili, ma una violenta pioggia in settembre od ottobre può dilavare i cannabinoidi dalle cime fiorite.

Coltivazione cannabis indoor

coltivare cannabis indoor serra

Coltivare cannabis indoor significa affidarsi ad un metodo artificiale ma più controllabile, in cui tutti i parametri vanno calcolati e studiati su misura. Si tratta di una metodologia che ha iniziato a diffondersi a seguito della messa al bando della cannabis, quando i coltivatori furono costretti a nascondere le proprie piantagioni. Ogni impianto è composto da una lampada, un sistema di aerazione, un box di coltivazione. Poi, all’interno, si può coltivare in vaso utilizzando terriccio, substrati di origine naturale o sintetica. Oppure si può optare per la coltivazione idroponica o aeroponica, solo per fare qualche esempio.

Quella che era partita come un’esigenza, per molti si è trasformata in un’opportunità. Grazie all’evoluzione tecnologica, che oggi permette di usufruire di strumenti specifici, costosi, ma allo stesso estremamente efficaci, si possono ottenere risultati davvero interessanti.

Coltivare cannabis indoor: scopriamo i vantaggi

Cannabis indoor: tempi ridotti e più raccolti all’anno

Quando si coltiva al chiuso, in ambiente protetto, siamo noi che decidiamo tutto. Cambiando le ore di luce, possiamo indurre le piante di marijuana ad andare in fioritura prima. In generale indoor le tempistiche sono molto più ridotte, il che significa poter ottenere più raccolti in un anno. Ciò che succede all’esterno (caldo asfissiante, pioggia incessante, gelo) non è un problema: la coltivazione indoor si può avviare in qualsiasi periodo dell’anno, senza preoccuparsi di attendere che fuori ci sia bel tempo.

irrigazione cannabis

La cura delle piante di cannabis nei primi giorni di vita

Maggiore controllo sulle piante di cannabis

All’interno tutti i parametri possono essere controllati e aggiustati direttamente dal coltivatore, il che si traduce in una produzione di cannabis di qualità sempre elevata.

Cime più controllate, cime più belle

I coltivatori che sono a favore della coltivazione indoor sostengono che la qualità complessiva delle cime sia superiore a quella della cannabis coltivata outdoor. Le cime ottengono un aspetto estetico più gradevole, ma soprattutto conservano concentrazioni di THC e degli altri cannabinoidi più elevate.

Coltivare cannabis indoor: quali sono gli svantaggi

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Costi di partenza più alti

I costi iniziali di una coltivazione indoor sono nettamente più elevati rispetto a quelli necessari per l’outdoor. Basti pensare soltanto alle attrezzature che servono per ricreare le condizioni ideali per la crescita delle piante:

  • lampade di una certa potenza
  • vasi
  • estrattore
  •  filtro
  • deumidificatore
  • umidificatore
  • ventilatore
  • termometri
  • igrometro
  • tester per il PH dell’acqua

Senza dimenticare substrati e fertilizzanti.

Maggiore impegno e precisione nella coltivazione

Per ottenere risultati di valore serve una cura maniacale delle piante, che richiedono costanti attenzioni. L’area di coltivazione dev’essere mantenuta sempre pulita e la manutenzione richiede un impegno quotidiano.

cannabis light essiccazione

L’ultima fase della coltivazione di cannabis: l’essiccazione