700 Grammi di Cannabis Medica per Uso Personale
Prescritta l’Accusa di Detenzione ai fini di Spaccio nei confronti di Walter De Benedetto
La vicenda risale all’ottobre 2020. Protagonista un uomo di 48 anni di Arezzo di nome Walter De Benedetto. Walter, dall’età di 15 anni, soffre di una malattia invalidante, l’artrite reumatoide. Una patologia infiammatoria osteo-articolare che gli provoca molto dolore e danni permanenti alle ossa e alle articolazioni. Walter non può camminare e si muove con la carrozzina.
L’artrite reumatoide è una patologia cronica autoimmune: assieme al dolore spunta il gonfiore, la rigidità e l’impossibilità di movimento. Ma non finisce qui. L’artrite reumatoide è una malattia rara, l’incidenza sul totale della popolazione è dello 0,3%-1%. Proprio per questa ragione l’artrite reumatoide non muove l’interesse delle grandi case farmaceutiche. Di conseguenza, non è stato sviluppato un trattamento farmacologico che consenta alle persone come Walter De Benedetto di condurre una vita dignitosa.
Il Miglioramento con la Terapia a Base di Cannabis
Dopo aver provato moltissimi trattamenti (antimalarici, oppioidi, etc) ed i loro effetti collaterali a volte devastanti, Walter non si è lasciato scoraggiare. Nel 2011, per la prima volta, è riuscito ad avere accesso alla cannabis terapeutica. Ed in poco tempo ha raggiunto un grande obbiettivo, è riuscito ad eliminare la morfina. Grazie alla prescrizione di cannabis medica Walter Di Benedetto è riuscito a tenere sotto controllo la malattia. Non stiamo parlando di guarigione – l’artrite reumatoide e i successivi trattamenti gli hanno provocato danni permanenti. Ma la terapia a base di Bedrocan (la marijuana di stato), unita a corrette abitudini alimentari, gli consentono di migliorare la propria condizione di vita.
I Problemi con l’Approvvigionamento di Cannabis Medica
Dopo l’entusiasmo iniziale, cominciano però i primi problemi – quelli legati all’approvvigionamento della cannabis prescritta dal medico. L’Azienda Sanitaria Locale di Arezzo non riesce a garantire a De Benedetto il quantitativo di Bedrocan che gli è stato prescritto. Walter si trova nella stessa situazione di molti pazienti in Italia. Non può contare su adeguate scorte di un farmaco salva-vita, non gli è garantita la continuità terapeutica. Nello Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze, i botanici dell’Agenzia Industrie Difesa riescono a produrre circa 300 kg di cannabis medica ogni anno. Ma la domanda di questo farmaco sul territorio italiano attualmente è di quasi 2.000 kg l’anno.
Messo di fronte ad un bivio – rivolgersi al mercato nero o auto-produrre la cannabis, Walter opta per la seconda strada. In un terreno di sua proprietà a Ripa di Olmo (AR) mette su una piccola serra con alcune piante di cannabis con il solo scopo di ottenere infiorescenze contenenti cannabinoidi da utilizzare a scopo terapeutico. Walter è limitato nei movimenti, e da solo non riuscirebbe a gestire l’auto-produzione. Così si fa aiutare da M.B., un amico di 42 anni. Nell’ottobre 2019 l’amico di Walter viene sorpreso dalle forze dell’ordine nel mentre è intento ad innaffiare le piante. I Carabinieri sequestrano un totale di 11 piante di cannabis, alcune in fioritura, e diverse in fase vegetativa. Le piante vengono pesate: 25 kg, un quantitativo importante, e la notizia viene subito data in pasto alla stampa. In realtà nel complesso si tratta di 700 grammi, 7 etti di infiorescenze di cannabis medica.
Inizialmente, M.B. viene arrestato e poi rilasciato, posto sotto accusa di coltivazione ai fini di spaccio. Poi, nel febbraio 2020, il giudice Giulia Soldini concede la messa alla prova: il processo viene sospeso, l’imputato invitato a seguire uno specifico progetto legato ad attività di pubblica utilità. Se la messa alla prova sarà superata, il reato verrà cancellato.
L’Epilogo della Vicenda: Riconosciuto l’Uso Personale per De Benedetto
E Walter? Nei mesi successivi al sequestro della serra, De Benedetto è stato indagato. Ha scritto a Conte e a Mattarella, è stato ricevuto dal presidente della Camera Roberto Fico.
“Lo sapete quanto ci vuole per fare un grammo di olio? 700 grammi? Pensano che la cannabis terapeutica si assuma solo tramite infuso. Scopriranno che quel quantitativo è appena sufficiente per produrre l’olio che consumo in un anno…”
La sua vicenda giudiziaria si è prolungata fino ai primi giorni di febbraio 2021. Il procuratore Roberto Rossi ha accolto le ragioni della difesa rispetto all’uso personale e ha fatto cadere le accuse di detenzione di ingente quantitativo di sostanza. La verità, almeno in questo caso, è emersa.