Negli ultimi tempi si parla sempre di più delle virtù terapeutiche del CBD. La diffusione in gran parte del mondo occidentale del cannabidiolo ha infatti aperto la strada a nuove prospettive di applicazione come integratore e principio attivo dalle proprietà medicamentose.
CBD contro Ansia da Esame – Leggi Qui
Già conosciuto per i suoi effetti calmanti su esseri umani ed animali da compagnia, il CBD ha riscosso enorme successo durante la pandemia. Persone abituate ad avere una vita attiva, all’aria aperta, piena di rapporti e relazioni, d’improvviso si sono trovate chiuse in casa. Ecco che il cannabidiolo è intervenuto per calmare l’ansia da lockdown, quello stato mentale di incertezza e confusione che ha investito una larga parte della popolazione.
Già nel giugno 2020, un sondaggio americano condotto da Brightfield Group, aveva evidenziato come la lotta contro l’ansia e lo stress mentale fossero uno dei motivi principali dietro l’assunzione di CBD. Il sondaggio aveva chiesto a 5.000 persone che ne facevano uso, quale fosse il motivo. 2.100 persone (il 42% del totale), hanno indicato l’ansia come motivo principale.
Ansia e salute mentale
L’ansia esiste a vari livelli e può essere considerata un segnale di qualcosa che non va a livello della nostra salute mentale. Può presentarsi in modo diverso in differenti soggetti, a seconda della situazione biologica e del particolare momento che stiamo vivendo. Soggetti in piena salute possono avere attacchi di ansia in corrispondenza di un cambiamento importante, quando devono affrontare una situazione difficile, o superare un esame.
La ricerca in questo campo è ancora nelle primissime fasi e potrebbe avere anche delle linee di sviluppo di genere. Sembra infatti che i cannabinoidi possano venire influenzati dai cambiamenti ormonali e dai ruoli a livello sociale che ci vengono cuciti addosso a seconda del nostro genere.
Così, durante il lockdown, molte donne si sono assunte maggiori responsabilità rispetto ai loro figli. Questi ruoli di genere gravano maggiormente sulle donne e sono spesso trascurati a livello sociale. Possono influenzare la prevalenza e la gravità dell’ansia.
Salute Mentale e CBD: gli Studi
Il panorama degli studi non è vastissimo, ma sono piuttosto interessanti le prospettive di ricerca. Uno studio pubblicato sul Journal of Alternative and Complementary Medicine ha fatto emergere l’apporto positivo del cannabidiolo nel trattamento del Disturbo Post-Traumatico da Stress. Il PTSD è caratterizzato da tutta una serie di sintomi legati alla possibilità di rivivere eventi traumatici in grado di provocare profondi incubi e paura.
Uno dei contributi più vasti nel settore della ricerca clinica è stato fornito da un’altra ricerca, datata 2020 e apparsa nel Journal of Cannabis Research.
Nel corso di questa ricerca il CBD si è dimostrato utile nell’alleviare i sintomi dei pazienti psicotici e affetti da deterioramento cognitivo. In particolare si è cercato di indagare circa l’utilizzo del CBD per il trattamento del disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), della schizofrenia, del disturbo d’ansia sociale e del disturbo da spettro autistico (ASD).
In particolare sono le qualità antipsicotiche, neuroprotettive, ansiolitiche e sedative del CBD a renderlo un utile coadiuvante nel trattamento disturbi psichiatrici, congiuntamente alla terapia farmacologica. Infine, l’uso di CBD a dosi più elevate (oltre 1200 mg al giorno) è stato per adesso testato in via sperimentale. Ma i risultati sono promettenti per alcuni casi di schizofrenia e psicosi manifestatasi in pazienti affetti da morbo di Parkinson.